Venezia: sito UNESCO a rischio e visitatori inconsapevoli

Un’analisi dei più recenti studi sul turismo ci ha fatto riflettere molto: solo una minima parte dei visitatori che visita Venezia (1 su 10) entra in un museo. Nonostante l’immenso patrimonio storico-artistico e la ricca produzione culturale della città, pochi sono i turisti che ritornano a Venezia più di una volta.
Venezia viene percepita per lo più come una “attrazione” e, in quanto tale, è meta di un turismo giornaliero, interessato ad avere un’idea generale della città e ammirarne l’estetica complessiva, piuttosto che visitare gli innumerevoli e pregevoli interni di palazzi, musei, chiese e confraternite (scuole). Colpa di una cattiva comunicazione?
A questo proposito, vorremo richiamare l’attenzione su una notizia alla quale non è stato dato, a nostro avviso, il dovuto risalto. Con una premessa: dal 1987 il sito Venezia e la sua laguna è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale di Eccezionale Valore Universale prevista dalla Convenzione Internazionale sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale dell’Umanità del 1972.
Nell’ultimo rapporto richiesto dal Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO sullo Stato di Conservazione relativo al sito Venezia e la sua laguna (decisione 38COM.7B.27), si evidenziano le condizioni critiche che stanno mettendo a repentaglio l’eccezionale valore universale di Venezia, nonché la sua permanenza nella Lista dei del Patrimonio Mondiale. Tra le varie criticità riscontrate, al punto 8 si colloca l’elevata pressione del turismo e l’invito a dare priorità allo sviluppo di una strategia per il turismo sostenibile:
The World Heritage Committee,
(…)
- Recognizes the exceptionally high tourism pressure on the city of Venice, and the extensive tourism related activities, urgesthe State Party to prioritize the development of a sustainable tourism strategy, and also encourages the State Party to develop jointly with the major tourism and cruise companies alternative solutions to allow cruise tourists to enjoy and understand the value of Venice and also its fragility;
Se questa situazione di elevata criticità dovesse persistere, la conseguenza sarà l’eventuale spostamento di Venezia e la sua laguna nella Lista del patrimonio mondiale in pericolo, nella quale sono iscritti i siti che necessitano di un’urgente salvaguardia.
Per l’Italia sarebbe una grande mortificazione, potremo dire una vergogna, considerato che dei 46 siti inseriti in questa Lista, solo due sono siti Europei (Il porto mercantile di Liverpool, considerato in pericolo a causa del progetto di costruzione di un grande complesso che porterà a modificare il profilo della città, e il Complesso Medievale del Kossovo, in pericolo a causa dell’instabilità politica).
L’Italia, ad oggi (settembre 2016) ha ancora 5 mesi di tempo per dimostrare di aver preso delle misure volte a fermare il degrado in atto.
Come professionisti del settore non possiamo fare altro che confermare il quadro finora esposto. La maggioranza dei visitatori con cui entriamo in contatto dimostra di non conoscere affatto la gran parte dei luoghi della cultura di Venezia e i loro contenuti. Pensiamo sia quindi necessario impegnarsi per comunicare in modo più efficace l’intero patrimonio che offre la nostra città.
Per questo abbiamo pensato di dedicare una serie di iniziative all’eredità storico-artistica e culturale delle Scuole di Venezia, associazioni devozionali e assistenziali di natura laica, della cui presenza era permeato il tessuto urbano della città, fino ad occuparne – insieme agli ospedali e altre istituzioni caritatevoli – circa il 50% della superficie abitata.
All’interno di questa eredità storica, già ricchissima di per sé, è necessario sottolineare come le Scuole occupino ancora oggi un posto di assoluto rilievo in due direzioni:
- da un lato si tratta di enti che hanno conservato gran parte del loro inestimabile patrimonio artistico
- dall’altro le Scuole continuano ad operare sul territorio mantenendo intatta la loro natura di enti assistenziali e devozionali. Vere e proprie testimonianze viventi del glorioso passato della Serenissima Repubblica di Venezia.
In qualità di membri della comunità patrimoniale veneziana (come da definito dalla Convenzione di Faro, 2005), vogliamo usare la nostra professionalità per dare un nostro contributo per suggerire e promuovere un modo diverso di visitare e di vivere Venezia.
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